Scientific activity

Titolo: La Salute Psicomotoria - L'osservazione dello sviluppo dei bambini inizia già all'asilo nido. I risultati ottenuti da uno studio pilota (2017)

Autore: Dino Bondavalli, Enzo Grossi, Giorgio Mortara, Odelia Liberanome

Info: Silvio Zamorani Editore, 2017 Pubblicato in Settembre ISBN 978 8871 582245

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Utilizzare il contesto di gioco come ambiente privilegiato per osservare l’andamento dello sviluppo psicomotorio dei bambini. Introdurre nelle scuole italiane un modello oggettivo di valutazione che consenta di individuare fin dai primi mesi di vita eventuali ritardi nelle competenze che possono rappresentare campanelli di allarme per l’autismo e altre patologie neuropsichiatriche. Sono questi gli obiettivi del progetto di prevenzione primaria La Salute Psicomotoria, voluto e finanziato da UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) tramite i fondi dell’8 per mille e realizzato da Villa Santa Maria, Centro di eccellenza a livello internazionale (Tavernerio, Como) specializzato nella cura e riabilitazione di bambini e ragazzi affetti da autismo e patologie neuropsichiatriche, in collaborazione con AME (Associazione Medica Ebraica) e Sochnut Italia - Agenzia Ebraica per Israele. L’iniziativa, realizzata negli istituti delle Comunità Ebraiche di Firenze, Torino, Trieste e Roma, ha consentito di individuare non solo bambini con problemi in una o più aree dello sviluppo, ma anche piccoli con capacità particolarmente avanzate. I sorprendenti risultati di questo studio pilota sono stati illustrati nel corso del convegno patrocinato da Regione Lombardia, che si è svolto il 7 febbraio 2017 a Palazzo Pirelli a Milano. Contributi di: Maurizio Bonati, Gloriana Candusso, Eleonora Castagna, Enzo Grossi, Odelia Liberanome, Marina Norsi

Titolo: La salute psicomotoria: Manuale di rilevazione delle competenze avanzate e delle criticità nei diversi aspetti della crescita del bambino dai 0 ai 52 mesi (2015)

Autore: Enzo Grossi, Gaetana Mariani, Marina Norsi Eds

Info: ARACNE Editrice; Pubblicato in Gennaio 2015 ISBN 978-88-548-7872-3

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Il mio bambino sta avendo uno sviluppo normale? E’ questa la domanda che molti genitori si fanno e pongono al medico di famiglia e a se stessi. L’aumento impressionante dei casi di disturbi dello sviluppo, dai semplici ritardi di lettura, alla sindrome di deficit attentivo sino alla malattia autistica che nel loro insieme si calcola affliggano quasi il 10% dei bambini, ha notevolmente innalzato il livello di allarme sia nelle famiglie sia nella sanità pubblica. Ma se appurare la regolarità della crescita somatica è molto semplice (basta una misurazione fisica precisa e inequivoca e una tabella di riferimento) non così è appurare la regolarità dello sviluppo psicomotorio. Lo sviluppo psicomotorio si configura come un processo continuo di crescita fisica, intellettiva, motoria, affettiva, relazionale e comunicativa, aspetti strettamente correlati l’uno all’altro e configurati in ogni bambino in maniera unica. Le ragioni di questa difficoltà stanno nell’elevata dimensionalità del problema, con decine di aspetti che vanno analizzati, al tempo e alla competenza richiesta, aspetti questi non facilmente alla portata né del pediatra né della famiglia. Perché quindi non utilizzare l’ambiente scolastico per effettuare questo screening sistematico? Questo è quello che ha caratterizzato il progetto di prevenzione primaria in età pre-scolare “La salute psicomotoria”, condotto dall’Istituto Villa Santa Maria in collaborazione con la Scuola della Comunità Ebraica di Milano. Platone riconosceva che “si può conoscere di più su un bambino in un’ora di gioco che in un anno di conversazione”. Il concetto del gioco come finestra privilegiata per misurare la congruità della performance infantile viene confermato due millenni dopo da un grande pedagogista, Jean Piaget, secondo il quale “la capacità di giocare è indice della sanità mentale del bambino”. E’ quindi nella dimensione dello spazio ludico, che l’Educatore, attento alla dinamica espressiva del bambino, osservandolo nella propria condotta globale, nella gestualità, cogliendone i caratteri della motricità, della comunicazione nel gioco, delle difficoltà, ma soprattutto sottolineando l’efficacia nelle risposte, è in grado di cogliere piccoli segnali di allarme che preludono a patologie dello sviluppo infantile, nella loro accezione più vasta. Dal punto di vista metodologico questo progetto rientra in pieno nel concetto di studio osservazionale intelligente. Emarginati sino a 10-15 anni fa dall’entourage epidemiologico più sofisticato, gli studi osservazionali hanno visto un incremento notevole di interesse da parte della comunità scientifica pubblica e privata, grazie a nuovi contributi metodologici intercorsi negli ultimi anni. Il segreto è quello di impostare la ricerca avendo già in mente il risultato finale, ovvero mettersi nelle condizioni di rilevare le informazioni cruciali così da permettere la costruzione di un tabulato elettronico che fungerà da base dati da cui derivare tutte le statistiche. L’altro aspetto cruciale è quello della eseguibilità delle procedure nel contesto ove la ricerca è stata pianificata, ovvero nelle classi dell’asilo nido-scuola materna. Questa verifica ha richiesto una fase preliminare di prova, precedente l’inizio effettivo dell’osservazione. Il successo di questo progetto, che rappresenta un unicum nel suo genere, è rappresentato dalla avvenuta dimostrazione della sua fattibilità “ecologica”. Come il lettore avrà modo di realizzare leggendo questo volume, si sono ricavate informazioni preziosissime a costi relativamente bassi senza alterare l’equilibrio dell’ambiente scolastico e della psicologia infantile, grazie anche alla splendida collaborazione offerta dalle insegnanti della Scuola della Comunità Ebraica di via Sally Mayer a Milano. Un esempio da proseguire e possibilmente espandere in altri istituti. Il volume intende approcciare lo sviluppo psico-motorio del bambino trattandolo come fenomeno complesso attraverso un approccio multifattoriale, che integra le competenze dei diversi professionisti impegnati nella cura delle persone afflitte da gravi problemi quali lo spettro autistico. Presentando in modo completo e aggiornato le tecniche diagnostiche basate sull’osservazione del bambino intento a giocare, il volume costituisce una guida clinica esaustiva all’implementazione di progetti volti alla diagnosi precoce dei cosiddetti neurodevelopmental disorders. Il progetto, tuttavia, non guarda solo alla diagnosi precoce di disordini dello sviluppo. Infatti, grazie all’utilizzo di nomogrammi di sviluppo psicomotorio particolarmente accurati, il protocollo impiegato permette per converso di identificare bambini con capacità avanzate rispetto alla loro età anagrafica. In effetti, a fronte di un 17% di bambini con problematiche in una o più aree dello sviluppo, ben il 30% ha mostrato di possedere capacità avanzate. Questa visione in positivo ha un grande valore perché da una parte consente di investire precocemente in aree elettive di futuri giovani talenti e dall’altra costituisce una leva psicologica che facilita l’adesione del progetto da parte dei genitori, a volte comprensibilmente preoccupati di una loro esposizione a inattesi problemi di tipo medico-sanitario. Siamo orgogliosi di questo percorso e ci auguriamo che altri operatori e istituzioni possano trarre da questo progetto un modello ispiratore per un impegno concreto in un’area, quella della diagnosi precoce dell’autismo, che per troppo tempo è rimasta orfana nel nostro Paese.