Attività scientifica

Seminari

Titolo: I musei fanno davvero stare meglio? (2023)

Autore: Enzo Grossi

Info: Musei e patrimonio culturale, Torino, 20 febbraio

Titolo: L’importanza del fattore genere nella modellizzazione delle malattie per le reti neurali (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: The Eleventh Clinical Challenge in Rheumatology, Pisa, 3-5 novembre

Titolo: Intelligenza artificiale e Alzheimer: dalla predittività alla scoperta di verità nascoste (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Treviso, 21 settembre

Titolo: I comportamenti problematici (2022)

Autore: Antonio Persico

Info: Webinar per Educatori, Terapisti, Psicologi, Medici, Rrsa, Rt di Villa Santa Maria, 9 giugno

Titolo: Che cosa è e come ragiona l’intelligenza artificiale (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Focus on osteopatie metaboliche e terapia - Oltre l’ordinario Edizione extra ordinaria, Bologna, 15 giugno

Titolo: L’alimentazione del soggetto autistico (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Ristorazione 2022, Milano, 10 giugno

Titolo: Fattori di rischio in gravidanza (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Autismo e ricerca scientifica. ANGSA Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo, Roma, 8 giugno

Titolo: Autismo e intelligenza artificiale (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Corso Executive Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Spettro autistico: nessuno escluso, Milano, 28 maggio

Titolo: La diagnosi di autismo (2022)

Autore: Antonio Persico

Info: Webinar per Educatori, Terapisti, Psicologi, Medici, Rrsa, Rt di Villa Santa Maria, 19 maggio

Titolo: La farmacoterapia dell'autismo - Stato dell'arte e nuove prospettive (2022)

Autore: Antonio Persico

Info: Webinar per Educatori, Terapisti, Psicologi, Medici, Rrsa, Rt di Villa Santa Maria, 5 maggio

Titolo: Covid-19: la scienza attuale della pandemia tra speranza e prudenza (2022)

Autore: Enzo Grossi, Vittorio Terruzzi

Info: Webinar per il personale di Villa Santa Maria, 21 aprile

Titolo: Il valore delle arti per il Benessere e la Salute. Quali evidenze scientifiche per guidare azioni politiche? (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: LAC di Lugano, 27 Novembre

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Evidenze scientifiche dimostrano il valore delle arti e della cultura per migliorare sia il benessere fisico che psicologico delle persone durante l’intero ciclo di vita. Da ottobre a dicembre, per sette lunedì, personalità del mondo della cultura dialogheranno con professori della Facoltà di scienze biomediche dell’USI sui molteplici aspetti, proposti da esperti internazionali, che legano la cultura alla salute. LAC edu segnala dunque con piacere il corso della Facoltà di scienze biomediche dell’USI aperto al pubblico e realizzato in collaborazione con la Divisione Cultura della Città di Lugano e IBSA Foundation per la ricerca scientifica nell'ambito del progetto Cultura e salute

Titolo: Intelligenza artificiale in sanità: passato, presente e futuro (2022)

Autore: Enzo Grossi

Info: Ortodonzia Minimamente Invasiva nel Paziente con e senza Disabilità, Milano, 3 febbraio

Titolo: Fattori ambientali: quale modello per studiarne gli effetti? (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno salute e ambiente, Fano, 11 Dicembre

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Titolo: IL CAMMINO SULLE PUNTE - Ragionamento clinico sulla disfunzione sensoriale nelle patologie del neurosviluppo. (2021)

Autore: Giulio Valagussa

Info: Associazione Italiana di Integrazione Sensoriale (Sensis), Bologna, 11 dicembre

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Il corso fornisce un quadro panoramico generale sulla letteratura scientifica e sull'analisi e il ragionamento del segno clinico del Toe Walking. Il corso fornisce gli strumenti interpretativi e di ipotesi ragionata del cammino in punta come fattore sensoriale, dando spazio al ragionamento clinico sulle esigenze individuali del bambino con disturbo del neurosviluppo.

Titolo: Intelligenza artificiale: le prospettive future. "L'innovazione tra chirurgia ortopedica e medico riabilitativa, l'intelligenza artificiale: potenzialità, aspetti giuridici etici e medico legali". (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: 11° Convegno di Traumatologia Clinica e Forense, Salsomaggiore (Parma), 27 novembre

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Titolo: Il valore delle musica per il benessere e la salute in età pediatrica. (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Mus-e “L’arte come cura e benessere”, Parma, 20 Novembre

Titolo: Come misurare le componenti essenziali della relazione: benessere soggettivo, fiducia reciproca, empatia. (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Well Impact - Fondazione Compagnia San Paolo, Alessandria, 18 novembre

Titolo: Arte e cultura come valore per la salute umana. (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: L'amor che move il sole e l'altre stelle, Ravenna, 13 novembre

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Titolo: Il tempo dei geni e i geni del tempo, dai microbi all’uomo. (2021)

Autore:

Info: TOP TEN in Gastroenterologia, Bergamo, 13 Novembre

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Titolo: Reti neurali e “machine learning” in medicina: un nuovo approccio per una diagnosi e terapia mirata (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: The Tenth Clinical Challenge in Rheumatology, Pisa, 28 Ottobre 2021

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Titolo: Ripartire dalla bellezza: connessioni, comunità, sviluppo (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Città della Pieve, 15-16 ottobre

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Titolo: Vaccinazione anti-COVID (2021)

Autore: Enzo Grossi, Vittorio Terruzzi

Info: Webinar per il personale di Villa Santa Maria, 26 luglio

Titolo: L’Arte come risorsa per la Salute. La parola alle evidenze. (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Cultural Welfare Center, webinar, 21 luglio

Titolo: Il contributo delle Arti e della Cultura al benessere e alla salute. Le evidenze scientifiche. (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: La bussola, webinar, 11 maggio

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Titolo: La partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Cultura e benessere nelle Marche, incontro online, 30 marzo

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Titolo: La partecipazione culturale come strumento di nuovo welfare (2021)

Autore: Enzo Grossi

Info: Centro Studi cura e comunità per Medical Humanities, Webinar, 18 febbraio

Titolo: Vaccinazione anti-COVID (2021)

Autore: Vittorio Terruzzi, Enzo Grossi

Info: Webinar per il personale di Villa Santa Maria, gennaio-febbraio

Titolo: Scenario internazionale ed evidenze scientifiche tra cultura e wellbeing (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Webinar Cultura e salute: l'unione necessaria; Parma, 16 Novembre 2020

Titolo: COVID -19: Quale aiuto dalla intelligenza artificiale? (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno Top Ten, 14 Novembre 2020

Titolo: Big data in a nutshell (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: 33° congresso GISED Ancona 24 ottobre 2020

Titolo: La bellezza che dona salute (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno FAI Villa Calchi 18 Ottobre 2020

Titolo: COVID-19. an evidence based approach(II) (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Webinar for physicians working at Villa Santa Maria Institute October 2020

Titolo: La partecipazione culturale come strumento per un nuovo welfare (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno LuBeC; Lucca, 8 ottobre

Titolo: La Cultura Cura. La partecipazione culturale come produzione di valore salute (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: WEBINAR con gruppo Cultura e Salute della Regione Marche

Titolo: COVID -19. An evidence based approach (I) (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Webinar with physicians acting in Villa Santa Maria Institute July 2020

Titolo: La matematica dei sistemi complessi in aiuto alla comprensione dei fattori ambientali connessi alla salute delle persone (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: La psicoanalisi dialoga con... Stati Generali del Po, Collegio Ghislieri, Pavia, 17 febbraio

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Titolo: Artificial neural networks analysis in medicine (2020)

Autore: Enzo Grossi

Info: Conference LA GESTIONE DEL PAZIENTE ANZIANO CON OSTEOPOROSI: CASI CLINICI DI TERAPIA MILANO, 15 FEBBRAIO 2020

Titolo: Data Analytics, Machine Learning and Artificial Intelligence: state of the art and future perspectives in Drug Discovery (2019)

Autore:

Info: European School of Medicinal Chemistry ESMEC XXXIX Advanced Course of Medicinal Chemistry and Seminar for PhD students, Urbino, 30 giugno-4 luglio

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Abstract: Chronic diseases are now the leading cause of death worldwide with over 40 million premature deaths. Statistics tell us, for example, that diabetes has more than doubled its prevalence in twenty years, also in relation to the progressive aging of the population. It is estimated that the complex of chronic diseases, also called non-communicable, could cost the economy almost fifty trillion dollars in 2030. 
The demand for health in the Western world has changed compared to the past; today we talk more about diagnosis and treatment or risk assessment, especially of prevention, aging success and statistics applied to the individual. In other words, the patient feels the need for a global takeover by the health system and wants more and more answers on an individual basis and not as a member of a group. The goal to be achieved is not so much to lengthen the life span, but to increase the life span free from age-dependent diseases.There is more and more talk of big data derived from the explosion of the so-called "omics" that are dramatically changing the reference scenario for medicine, allowing a systemic and holistic view of the subject, with the ambition to transfer therapeutic decisions and predictions of outcome at the individual level, starting from big data. 
Emblematic from this point of view is the program launched in the United States by the National Institute of Health to build a huge database that will collect clinical data laboratory and imaging data of one million U.S. citizens who will be followed for 20 years with the aim of developing predictive models of major chronic diseases, from cancer to diabetes to cardiovascular diseases. Big data and their inherent complexity are overwhelmingly calling into question the so-called "Machine learning systems", statistical systems based on artificial intelligence that according to the most authoritative experts will be indispensable to improve the accuracy of medical decisions. Thanks to text mining techniques, another branch of artificial intelligence, even documents in natural language will become computable with the great benefit of reducing the downtime spent on the acquisition of a large amount of clinical information to the advantage of a time spent to affect with a better relationship doctor-patient compliance with the indications given for a change in their lifestyle. 
If this is the scenario in clinical medicine, what about drug discovery in R&D? 
Also in this field the scientific progress of the last decades has allowed the increasingly sophisticated development of Artificial Intelligence (AI) algorithms that, enabled through the large amount of data generated (big data), now represents one of the main guidelines for the future of the drug industry. The activation of AI in the chemical pharmaceutical field has now made reality the development of new targets for the discovery of new drugs. A reality no longer hypothesized in the future, but a practice in the major realities of the world pharmaceutical industry. 
Computer-aided drug design techniques have been therefore successfully applied in almost every stage of the drug discovery and development pipeline with the resulting speed up of R&D process of research and reduction of the costs and risks related to preclinical and clinical trials. Owing to the development of machine learning theory and the accumulation of pharmacological data, the artificial intelligence (AI) technology, as a powerful data mining tool, has cut a figure in various fields of the drug design, such as virtual screening, activity scoring, quantitative structure-activity relationship (QSAR) analysis, de novo drug design, and in silico evaluation of absorption, distribution, metabolism, excretion and toxicity (ADME/T) properties. The immediate results of this revolution is the positive impact on the costs that the company must bear throughout the process of research and development. 
The R&D process, in fact, represents one of the longest, most uncertain and expensive moments of drug development. It can take up to 15 years from initial testing to market transfer, with an average cost of around $2.5 billion and a very high risk of failure. Only 10% of the compounds enter phase 1 of clinical development, while the failure rate in phases 2 and 3 is around 50%. 
In this perspective today the most complex areas in the development of the sector is becoming a fertile ground for the possibilities offered by artificial intelligence and robotics applied to drug R&D. Once integrated, machine learning and data mining capabilities could improve the planning operations of the R&D process, as well as the use of Robotics to rapidly test millions of molecules could allow the development of new solutions unimaginable until recently. 
Deep learning opens today the door to a new path: that of designing new virtual molecules in silico to extrapolate what could be a good candidate for a new drug, to be synthesized materially in the laboratory at a later time. In this direction this virtual chemical assistant explores the molecules intuitively, using the chemical knowledge. The problem is to "teach" the algorithm to work on certain number of known molecules to design new molecules, predict their behavior and suggest possible combinations. Unfortunately, an algorithm to produce excellent results must have a lot of data to work on, and the data cost. It is therefore necessary to develop algorithms that are able to work with less and less data. 
One thing is certain: the pharmaceutical industry is investing heavily in this direction. This is demonstrated by the fact that from 2015 to the present day, pharmaceutical companies such as Merck, Janssen Pharmaceutica, Sanofi, Genentech, Takeda, Santen Pharmaceuticals have entered into collaborations with known realities in the field of artificial intelligence for the development of new therapeutic lines in various areas, from the oncology, to that of infectious diseases, malaria in the first place, up to rare diseases. 
This is undoubtedly an interesting avenue, but before we can see if we can be optimistic we need to have concrete success stories in our hands. We must first see the first car without a driver before we can say that we have the new Tesla from the Pharma in our hands. 

References 

1: Ekins S, Puhl AC, Zorn KM, Lane TR, Russo DP, Klein JJ, Hickey AJ, Clark AM. 
Exploiting machine learning for end-to-end drug discovery and development. Nat 
Mater. 2019 May;18(5):435-441. doi: 10.1038/s41563-019-0338-z. Epub 2019 Apr 18. 
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Learning. Curr Comput Aided Drug Des. 2019;15(1):6-28. doi: 
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learning-based drug-target interaction prediction. Curr Drug Metab. 2018 Aug 20. 
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12: Rifaioglu AS, Atas H, Martin MJ, Cetin-Atalay R, Atalay V, Dogan T. Recent 
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discovery: methods, tools and databases. Brief Bioinform. 2018 Jul 31. doi: 
10.1093/bib/bby061. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 30084866. 

13: Zhong F, Xing J, Li X, Liu X, Fu Z, Xiong Z, Lu D, Wu X, Zhao J, Tan X, Li F, 
Luo X, Li Z, Chen K, Zheng M, Jiang H. Artificial intelligence in drug design. 
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Epub 2018 Jul 18. Review. PubMed PMID: 30054833.

Titolo: Advanced machine learning systems in HIV-1 infected patients: a promising tool to predict renal impairment (2019)

Autore: Enzo Grossi

Info: 11° Congresso Nazionale ICAR, Milano, 5-7 giugno

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Abstract: In recent years, various studies highlighted the key role of renal impairment (RI) as a cause of morbidity and mortality in HIV-1 infected patients likely favored by the increased patients’ longevity, concomitant comorbidities, ART toxicity, polypharmacy. So far, no study has focused yet on the possibility to early detect people living with HIV (PLWH) that will develop a renal impairment after antiretroviral therapy (ART) start by use of potent mathematical models based on machine learning systems. This possibility would be helpful in adopting strategies for prevention of RI. Materials and Methods We examined 1212 HIV-1 infected patients, followed at the Infectious Diseases Department of the San Raffaele Scientific Institute, who started ART between January 1998 and December 2014, with glomerular filtration rate (eGFR) determinations available both at the start of ART (baseline, BL) and ≥2 determinations over the 5 years after BL. eGFR was calculated using the CKD Epidemiology Collaboration Equation (CKD-EPI). A diagnosis of renal impairment (RI) was defined by the occurrence of two consecutive eGFR determinations

Titolo: La diagnosi precoce dell’autismo: un traguardo irrinunciabile. Una speranza dalla intelligenza artificiale (2019)

Autore:

Info: Diagnosi precoce e complessità nei disturbi dello spettro autistico: un evento formativo al Sant'Anna, Como, 1 giugno

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Abstract: I disturbi dello spettro autistico rappresentano una problematica in costante aumento. In Lombardia ne soffre un bambino su cento. I dati della letteratura e l’esperienza degli operatori che se ne occupano nei servizi territoriali sottolineano l’importanza della diagnosi e della presa in carico precoce. Le ultime ricerche di neurobiologia individuano nei primi due anni di vita il periodo di maggiore plasticità cerebrale, in cui gli interventi e i trattamenti possono espletare la massima efficacia e una possibile modifica delle reti neuronali. Puntare sulla diagnosi precoce è una sfida che le Asst lombarde hanno raccolto mettendo in campo progetti e formazioni dedicate. 
Asst Lariana, nell’ambito delle azioni indicate dalla DGR 1046 sulle regole del 2019, propone una giornata di formazione sulla diagnosi precoce e sui percorsi da intraprendere. Uno degli strumenti che si intende illustrare è il questionario CHAT (Checklist for Autism in Toddlers) per l’individuazione precoce dei segnali di rischio.

Titolo: Fattori di rischio ambientali associati all’autismo (2019)

Autore: Enzo Grossi

Info: Ambiente, diabete ed endocrinopatie in pediatria, Reggio Emilia, 22-23 maggio

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Titolo: Disturbo dello spettro autistico: ruolo dei fattori ambientali. Autism spectrum disorder: role of enviromental factors (2019)

Autore: Enzo Grossi

Info: Master Gestalt sull'Autismo, Milano, 5 aprile

Titolo: Determinanti sociali della salute: un sistema complesso (2019)

Autore: Enzo Grossi

Info: Top Ten in gastroenterologia 10a edizione, Bergamo, 8-9 marzo

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L'elevata incidenza di patologie gastrointestinali, la crescente richiesta di prestazioni, il progressivo consolidamento dei sempre più elevati livelli qualitativi raggiunti, l'impegno rilevante di risorse umane, tecnologiche ed economiche richiesto per il mantenimento
di tali standard qualitativi, fanno sì che la Gastroenterologia e l'Endoscopia Digestiva rappresentino aree di prioritario rilievo per le istituzioni regionali e per gli organismi direttivi
delle aziende sanitarie locali.
Il Convegno si propone di discutere e tentare di risolvere, almeno in parte, i problemi gastroenterologici di più frequente riscontro nella pratica clinica, sia per il Medico di
Famiglia che per lo specialista Gastroenterologo, attraverso un dialogo diretto che superi la fase del confronto per raggiungere quella dell’integrazione.
I problemi trattati, rilevanti per l’alto impatto sociale e clinico, richiedono infatti l’esigenza di concordare indirizzi diagnostico-terapeutici che delineino “norme guida” applicabili nella pratica clinica quotidiana.
Ulteriore obiettivo dell’evento è quello di fornire un aggiornamento in Gastroenterologia grazie al contributo di opinion leader nazionali.

Titolo: La diagnosi precoce dell'autismo: un traguardo irrinunciabile (2019)

Autore: Enzo Grossi

Info: Scienza, necessità, desideri - L

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PROGRAMMA 

Saluto delle Autorità 

Introduce 
Dr.ssa Stefania Spada 
Fondatrice e Presidente dell'Ass. "Idealmente - Sonda Più. Psicologia e Benessere" 

Relatori 
Prof. Massimo Buscema 
Dir. del Centro Ricerche Semeion di Roma 
"Intelligenza Artificiale e Problemi Sociali: Una breve rassegna delle applicazioni di Intelligenza Artificiale a problemi di rilevanza sociale e umana" 

Dr. Enzo Grossi 
Medico ricercatore con lunga esperienza in Medicina Farmaceutica, Farmacologia Clinica, Matematica Applicata e Medicina Computazionale 
"La Diagnosi precoce dell'autismo: un traguardo irrinunciabile" 

Dr. Allaman Allamani 
Consulente all'Ag. Reg. Toscana di Sanità per le politiche alcologiche europee 
"Culture del bere e politiche di controllo alcologico in Europa" 

Dr. Guido Ferilli 
Ricercatore senior presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano 

in collaborazione con 

Dr.ssa Francesca della Torre 
Matematica ricercatrice presso il Centro Richerche Semeion di Roma 
"Pratiche e strumenti per il cultural mapping computazione" 

Prof. Vittorio Capecchi 
Prof. Emerito all'Università di Bologna 
Presenta il libro dal titolo "L'arte della previsione" 

Dr. Massimo Blanco 
Neurosociologo e Criminologo Forense 

in collaborazione con 

Dr. Pisano gianpaolo 
Otorinolaringoiatria 
"Terapia degli acufeni: un fenomeno socialmente invalidante e sempre più diffuso" 

Sara Padovan 
Rappresentante della banda "I terno al lotto" 
"Una scommessa creativa per esserci" 

Conclusione dei Lavori 
Dr.ssa Stefania Sapda 
Fondatrice e Presidente dell'Associazione 
"Idealmente - Sonda Più. Psicologia e Benessere"

Titolo: I determinanti sociali della salute e della malattia (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Villa Santa Maria, Tavernerio (Como), 7 novembre

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Abstract: È ormai convinzione consolidata che la salute costituisca un aspetto fondamentale della qualità della vita degli individui, ma anche un bene essenziale per lo sviluppo sociale ed economico. I fattori politici, economici, sociali, culturali, ambientali, comportamentali e biologici possono favorirla così come possono lederla. 
In questa logica la promozione della salute non è responsabilità esclusiva del settore sanitario, ma è opportuno che coinvolga anche i settori che influiscono sulla salute stessa con un approccio intersettoriale che preveda, cioè, l’intervento, la collaborazione e il coordinamento di settori diversi dalla sanità (istruzione, cultura, trasporti, sport, agricoltura, turismo, ecc.) per realizzare iniziative in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione. 
Accreditati studi internazionali hanno effettuato una stima quantitativa dell’impatto di alcuni fattori sulla longevità delle comunità, utilizzata come indicatore indiretto della salute. I fattori socio-economici e gli stili di vita, contribuiscono per il 40-50%, lo stato e le condizioni dell’ambiente per il 20-30%, l’eredità genetica per un altro 20-30% e i servizi sanitari per il 10-15%.

Titolo: Come utilizzare la cultura per stare bene (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Il patrimonio culturale come sistema di valori per lo sviluppo sociale e economico del territorio. Arte come Identità Culturale. Organizzato da Il Filo di Arianna, Palazzo delle Stelline, Milano, 17 ottobre

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Abstract: ore 9.30 
WorkshopIntroduzione ai documenti per l’aggiornamento dei docenti: 
2018 ANNO EUROPEO DEL PATRIMONIO CULTURALE 
LA NUOVA AGENDA 2018 PER LA CULTURA 
AGENDA 2030 PER L’EDUCAZIONE GLOBALE 

Augusta Busico, giornalista 
L’evoluzione dei significati assegnati alla tutela, conservazione, valorizzazione e fruizione 
del patrimonio culturale e ambientale offre alle politiche di sviluppo un sistema di valori 
attorno al quale tessere l’armatura culturale del territorio, sia intesa come matrice formativa 
delle identità locali che come strumento attivo per le PMI e le Industrie culturali e creative. 
Le informazioni sui documenti saranno pubblicate nel periodico e distribuite ai docenti 
e operatori scolastici intervenuti 

ore 10.00 CONVEGNO 
IL PATRIMONIO CULTURALE COME SISTEMA DI VALORI 
PER LO SVILUPPO SOCIALE E ECONOMICO DEL TERRITORIO 
Interventi coordinati dal giornalista Piergiorgio Corbia 
presidente emerito GUS Lombardia 
Messaggi di Saluto 
Bruno Marasà 
Direttore Ufficio a Milano del Parlamento Europeo 
SALVAGUARDIA E FRUIZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE 
COME DIRITTI FONDAMENTALI 
Massimo Carcione, Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro 
I BENI CULTURALI COME VALORE 
Silvia Chiodi, Dirigente di Ricerca CNR - Roma 
PARTECIPAZIONE CULTURALE PER LA COMUNITA’ PATRIMONIALE 
Il Parco Alto Garda Bresciano: Ambiente Benessere Cultura 
Progetto dell’ARTE LOMBARDIA 
COME UTILIZZARE LA CULTURA PER STARE BENE 
Enzo Grossi, Direttore scientifico Fondazione Villa Santa Maria 
ALLENARSI A STARE BENE FACENDO MUSICA INSIEME 
Luciano Ballabio, Coach, Violinista, Scrittore, presenta il libro 
Un’orchestra da amare. laVerdi (Skira 2018) 
IL TEATRO COME STRUMENTO DI FORMAZIONE UMANA 
NELLO SVILUPPO DELLA CREATIVITÀ E DELLA CRESCITA PERSONALE 
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE 
Gaetano Oliva, docente Università Cattolica Sacro Cuore, Milano 
2018: ANNO DEL CIBO ITALIANO 
SCIENZE GASTRONOMICHE E FORMAZIONE 
Giorgio Maggi, chimico e consulente editoriale 
Dibattito e conclusioni 
IL PATRIMONIO IMMATERIALE COME EREDITA’ CULTURALE 
Bando per le Scuole - Anno scol. 2018/2019 
HAPPY HOUR 
a cura dell'Istituto Professionale 
Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Carlo Porta”

Titolo: La comorbidità nella realtà clinica (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Come prendere in carico la complessità di una persona con DSA? Organizzato da AID Como con il sostegno di Villa Santa Maria, Collegio Gallio, Como, 2 ottobre

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Titolo: L’arte e la cultura fanno bene alla salute: evidenze cliniche dalla ricerca italiana (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Generiamo il futuro - Conferenza sulla ricerca nelle Scienze della Vita in Toscana, Siena, 14-15 settembre

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Abstract: La valutazione degli effetti delle arti e della cultura su diversi aspetti della salute umana ha attirato una crescente attenzione negli ultimi anni. Basandosi su questa ricca, diversificata, sebbene ancora frammentaria evidenza, c’è spazio per affermare che le arti e la cultura possono effettivamente avere un impatto positivo sulla salute fisica individuale, sulla salute mentale e sul benessere. Di conseguenza, l’inclusione delle arti e della cultura negli schemi terapeutici, al fine di migliorare le condizioni di salute e il benessere individuali, è diventata sempre più frequente, se non ancora pienamente stabilita. 
Recenti studi realizzati utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno dimostrato come l’arte stimoli nel nostro cervello alcune aree cerebrali coinvolte nella sensazione di ricompensa e benessere, generando così una risposta biochimica molto simile a quella misurata durante l’innamoramento. Questi risultati testimoniano come il piacere estetico, il desiderio e il benessere siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico, e suggeriscono come l’arte e la partecipazione culturale possano essere di beneficio contro l’ansia e la depressione. 
Questi dati neurobiologici a favore di una profonda connessione tra bellezza e felicità sono in linea con una serie di evidenze di tipo clinico, secondo le quali la visita a musei, pinacoteche, la fruizione di concerti, gallerie d’arte, etc. influenzano il benessere individuale in modo sostanziale, e ad una serie di studi epidemiologici secondo i quali le persone felici vivono più a lungo. Più in generale, la letteratura contiene diversi studi (compresi studi clinici) che sembrano fornire chiare e solide evidenze sul fatto che la partecipazione alle attività culturali abbia degli effetti benefici sulla salute attraverso l’aumento della percezione di benessere psicologico. Dal punto di vista neurobiologico l’attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa e del piacere si traduce in una inibizione del rilascio di cortisolo dalla ghiandola surrenale. Il cortisolo è l’ormone dello stress e la sua cronica increzione è responsabile di una serie di conseguenze negative sull’assetto neuronale, in particolare dei neuroni dell’ippocampo, struttura che è la prima ad ammalarsi nella malattia di Alzheimer. Studi condotti recentemente in Inghilterra hanno messo in evidenza come un’esperienza culturale significativa sia in grado di ridurre i livelli salivari di questo ormone, biomarker dello stress. 
Queste evidenze sono state ora confermate da uno studio che si è svolto presso il santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo, nell’aprile 2016 e di cui c’è stata un’ampia eco sulla stampa. Scopo dello studio era verificare l’impatto psicologico di un’esperienza sublime come la salita alla cupola di Vicoforte in un gruppo di appassionati, andando a misurare con opportune scale la sensazione di wellbeing subito prima e subito dopo questa esperienza e correlando il benessere percepito alla modificazione dei livelli di cortisolo salivare, noto biomarker dello stress. 
Hanno partecipato allo studio 100 soggetti di età compresa tra 19 e 81 anni, (49% femmine; 51% maschi) provenienti in gran parte dalla provincia di Cuneo. Il gruppo di studio era caratterizzato da un livello di educazione medio-alto (42% laureati), da un’attività lavorativa prevalentemente di concetto (71% definibili come white collar) e da un indice di partecipazione culturale discreto. 
La rilevazione del loro stato psicologico attraverso uno strumento di misurazione validato internazionalmente prima e dopo l’esperienza di salita alla cupola ha messo in evidenza un netto incremento del loro benessere percepito, superiore al 40%, con un valore della scala analogico-visiva che passava da 58.7 a 81.5, differenza questa altamente significativa dal punto di vista statistico. Detto in altri termini, oltre il 90% dei partecipanti dimostrava oggettivamente al test di sentirsi molto meglio al termine dell’esperienza. 
Le determinazioni di laboratorio hanno confermato in pieno le aspettative: il livello medio di cortisolo si è ridotto di oltre il 60% (da 22.8 a 8.7 microgrammi/decilitro). La riduzione si è osservata sia in occasione delle salite mattutine, sia di quelle pomeridiane. Le modificazioni sia del livello di benessere sia del cortisolo salivare sono risultate leggermente più evidenti nelle donne rispetto agli uomini. Questo conferma dati già raccolti dal nostro gruppo in altri contesti a proposito di una maggiore sensibilità femminile alle esperienze estetiche e artistiche. 
Questi e altri risultati scientifici giustificano il grande interesse sul potenziale impatto dell’arte e, più in generale, della partecipazione culturale sulla salute umana e sul potere lenitivo della bellezza, che evidentemente era noto a chi decise di realizzare i magnifici affreschi in Santa Maria della Scala con la chiara intenzione di creare un ambiente favorevole alla guarigione dei malati. 
In conclusione, l’esposizione alla bellezza attraverso meccanismi neuroestetici e psico-sociali promuove il benessere psicologico e la salute cerebrale, creando le basi per nuove politiche di welfare. 

Titolo: Il futuro dell'healthcare è olistico e illuminante. L’intelligenza artificiale al servizio della medicina di precisione (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: FORUM SAS Milano, 15 maggio

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Abstract: Enzo Grossi, Direttore Scientifico di Fondazione Villa Santa Maria, ha parlato di Artificial Intelligence al servizio della medicina di precisione, di un futuro dell’healthcare olistico e illuminante. Un mondo dove i medici si “liberano” delle incombenze amministrative per essere più vicini ai pazienti, dove si possono trovare cure personalizzate in tempi molto brevi, un mondo dove la medicina non fa più paura perché aiuta davvero le persone a vivere meglio.

Titolo: La medicina di precisione:utopia o realtà? (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminario per gli specializzandi della Scuola di Specializzazione in Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. Milano, 22 Febbraio 2018

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Topics: 
Precision medicine explosion 
The digital doctor faces complexity 
The machine learning systems world 
The problem of predictive modelling of the single individual 
How we solved it with Fermi mathematics

Titolo: Musica, intestino e cervello: quando Mozart è meglio del Valium (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Congresso Top Ten in Gastroenterologia; Bergamo, 3 Marzo 2018

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Abstract: L'ubiquità della musica nella cultura umana è indicativa della sua capacità di produrre piacere e sollievo. Il brivido dietro la schiena che molte persone sperimentano nell’ascolto di un brano particolarmente bello non è altro che il correlato autonomico di fenomeni biochimici e neurofisiologici cerebrali alla base delle risposte emotive musicali. Recenti studi realizzati utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno dimostrato come la musica stimoli nel nostro cervello alcune aree cerebrali della corteccia orbito frontale e dei nuclei della base con conseguente increzione di dopamina ed endorfine e inibizione della risposta surrenalica allo stress. Questi risultati testimoniano come il piacere estetico, il benessere e il sollievo dallo stress siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico, e suggeriscono come la musica possa essere di beneficio contro l’ansia e la depressione. 
In questa relazione l’autore esplorerà i rapporti tra la musica, la salute, e il benessere in una serie di contesti focalizzando soprattutto l’ambito della cosiddetta “music-medicine” ovvero l’utilizzo della musica per migliorare la qualità di vita e ridurre lo stress associato a varie componenti sanitarie come travaglio gravidico, interventi chirurgici ed endoscopia digestiva. A quest’ultima sarà dedicata una revisione approfondita della letteratura scientifica disponibile relativa a studi randomizzati che evidenzia un ruolo importante dell’ascolto musicale nel miglioramento dell’ansia dello stress e del dolore associati alla colonscopia. Molti dei risultati controversi nella letteratura più datata sono oggi spiegati dal mancato coinvolgimento del paziente nella scelta dei brani musicali essendo state ormai ben definite le basi soggettive dei fenomeni neuro estetici in diversi settori dell’arte. 
Il quadro emergente è quello di un campo di pratica e di ricerca che potrebbe influenzare positivamente in futuro gli aspetti chiave della gestione della sala endoscopica. 

Bibliografia 

Shanmuganandan AP, et al.Does music reduce anxiety and discomfort during flexible sigmoidoscopy? A systematic review and meta-analysis. World J Gastrointest Endosc. 2017. 

Bechtold ML, Puli SR, Othman MO, Bartalos CR, Marshall JB, Roy PK. Effect of music on patients undergoing colonoscopy: a meta-analysis of randomized controlled trials. Dig Dis Sci 2009; 54: 
19-24 [PMID: 18483858 DOI: 10.1007/s10620-008-0312-0] 

Smolen D, Topp R, Singer L. The effect of self-selected music during colonoscopy on anxiety, heart rate, and blood pressure. Appl Nurs Res 2002; 15: 126-136 [PMID: 12173164] 

Titolo: Evidenze cliniche dei rapporti tra cultura e salute (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno Il potenziale terapeutico delle arti; IULM, Milano, 19 febbraio 2018

Titolo: L’arricchimento ambientale come risorsa per la promozione della salute mentale (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Convegno Disturbi della memoria: ora si possono prevenire. LarioFiere, Erba (Como) 28 Febbraio 2018

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Abstract: “Fai lavorare il cervello o rischi di perderlo”. Questo è lo slogan che può essere chiamato in causa per la promozione della salute mentale a tutte le età, ma in particolare per le persone anziane. 
Il cervello umano contiene migliaia di miliardi di connessioni neuronali, chiamati sinapsi, la cui attività controlla tutte le nostre funzioni cognitive. Queste connessioni sinaptiche sono dinamiche e in continuo cambiamento nella loro forza e proprietà, e questo processo di plasticità sinaptica è essenziale per l'apprendimento e la memoria. Le alterazioni nei meccanismi di plasticità sinaptica sono ritenuti responsabili di deficit cognitivi multipli, come l'autismo, la demenza di Alzheimer, e diverse forme di ritardo mentale. 
La demenza è una delle patologie più frequenti nell’anziano le cui prime avvisaglie sono la perdita della memoria di lavoro. Data la limitata disponibilità di trattamenti preventivi, l’identificazione di fattori protettivi, specialmente di tipo modificabile, ha suscitato un enorme interesse negli ultimi anni. 
Tra i fattori preventivi, quelli legati alla partecipazione in attività di tipo artistico e culturale sono tra i più studiati. È importante notare che in coerenza a quanto stabilito dall’UNESCO le attività culturali vanno intese in senso molto ampio, e cioè non solo legate ad attività di tipo alto (mostre, musei, teatro, concerti, etc.) ma anche attività di svago e intrattenimento tipiche dell’uso intelligente del tempo libero, le più varie. 
Questo è il senso del termine ambiente arricchito, ovvero la messa in atto di condizioni ambientali che stimolano l’area sensoriale, cognitiva emotiva e motoria del nostro cervello favorendo la cosiddetta neuroplasticità. 
L’esposizione ad un ambiente arricchito promuove modifiche neurochimiche, strutturali e neurofisiologiche nel cervello e si associa ad un incremento della plasticità sinaptica specie nell’ippocampo, area del cervello da cui prende origine la malattia di Alzheimer. 
Accreditati studi internazionali hanno dimostrato come l’esposizione ad un ambiente arricchito promuova modifiche neurochimiche, strutturali e neurofisiologiche nel cervello e si associ ad un incremento della plasticità sinaptica specie nell’ippocampo, area del cervello da cui prende origine la malattia di Alzheimer. 
Ma anche l’esercizio fisico ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del declino cognitivo. Negli ultimi anni una serie di studi effettuati in modelli animali di deterioramento cognitivo hanno dimostrato l’esistenza di basi neurofisiologiche e biomolecolari specifiche per sostenere un ruolo benefico dell’esercizio fisico nel ritardare la cascata di eventi patologici alla base del deterioramento cerebrale tipico della malattia di Alzheimer. Questi risultati sono in linea con osservazioni epidemiologiche derivate da studi prospettici che hanno messo in evidenza come l’esercizio fisico debba essere considerato uno dei più importanti fattori di protezione del cervello. 

Titolo: Attività scientifica a Villa Santa Maria: che valore aggiunto (2018)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminario Interno al personale di Villa Santa Maria; 31 Gennaio 2018, Tavernerio

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Argomenti trattati: 
La reputazione scientifica di Villa Santa Maria 
Un breve sguardo su ciò che chiamiamo scienza 
La nostra filosofia scientifica 
Il coinvolgimento del personale di VSM nella ricerca scientifica 
Ricadute importanti per VSM dalla ricerca scientifica 

Titolo: Il vino fonte nobile di nutraceutici (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Congresso Società Italiana di Nutraceutica, Bologna, 21 maggio 2017

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Il corpo delle evidenze degli effetti benefici del vino sulla salute è sostanzioso ed in continua crescita. I dati più convincenti riguardano la protezione dalle malattie cardiovascolari e neurodegenerative, che peraltro costituisco la principale causa di morte nel mondo occidentale. Ulteriori studi sono necessari per stabilire il ruolo del vino nella protezione dalle malattie metaboliche e dai tumori, ma tutto fa ritenere che anche qui gli effetti possano essere importanti. Sono i componenti fenolici del vino ad essere fondamentali nel meccanismo protettivo legato ad un consumo moderato di vino ai pasti, perché hanno la proprietà di concorrere a reazioni di ossido-riduzione e quindi possono, come è ampiamente dimostrato in vitro sperimentalmente neutralizzare i radicali liberi dell’ossigeno, che a loro volta sono responsabili dei danni cumulativi alle cellule che portano a malattie croniche degenerative. Uno dei meccanismi attraverso i quali i polifenoli esercitano tali effetti sembra essere un’azione diretta sull’espressione genica degli enzimi del ciclo del glutatione ridotto, un costituente chiave nei sistemi di protezione cellulare dai danni da radicali liberi dell’ossigeno. Al di là dei noti effetti antiossidanti, di cui tuttavia vi è un dibattito notevole sulla reale consistenza in vivo, la presenza dei polifenoli e in particolare del resveratrolo sembra esprimere un notevole effetto protettivo sullo stato di salute attraverso l’attivazione delle sirtuine, potenti sistemi di controllo della stabilità del DNA. In particolare la attivazione di sirtuina , una deacetilasi NAD +-dipendente la cui espressione aumenta a seguito di restrizione calorica, si è dimostrata in grado di estendere la durata della vita in diverse specie animali. Bibliografia per approfondimento: - E.Grossi. How the Precious Role of Wine in Mediterranean Diet Is Mediated by the Gastrointestinal Tract. In: Human Nutrition from the Gastroenterologist’s Perspective Springer, 2016 -E, Covas MI, Corella D, Fiol M, Arós F, Lapetra J, Lamuela-Raventós RM, Wärnberg J, Pintó X, Serra-Majem L, Martínez-González MA; PREDIMED GROUP. Alcohol intake, wine consumption and the development of depression: the PREDIMED study. BMC Med. 2013 Aug 30;11:192. -Georgiev V, Ananga A, Tsolova V. Recent advances and uses of grape flavonoids as nutraceuticals. Nutrients. 2014 Jan 21;6(1):391-415. -Grønbaek M, Becker U, Johansen D, Gottschau A, Schnohr P, Hein HO, Jensen G, Sørensen TI. Type of alcohol consumed and mortality from all causes, coronary heart disease, and cancer. Ann Intern Med. 2000 Sep 19;133(6):411-9 Take home messages: - Il consumo moderato di vino rosso ai pasti esercita una azione benefica sulla salute umana in termini di maggiore longevità e protezione da malattie cardiovascolari e neurodegenerative. -I composti polifenolici presenti nel vino rosso in particolare esercitano azioni locali e sistemiche di tipo trofico e di riprogrammazione dell’espressione di geni implicati nella longevità

Titolo: Le reti neurali in medicina clinica e di laboratorio (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminario presso l'Ospedale di Reggio Emilia

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Una valida alternativa ad approcci tradizionali di supporto alle decisioni mediche è rappresentata dall’uso delle reti neurali, sistemi computerizzati ispirati al funzionamento del cervello, basati su una nuova matematica, in grado di creare modelli adatti alla comprensione di fenomeni complessi altamente non lineari. Si tratta di sistemi di equazioni matematiche recorsive appartenenti alla grande famiglia dei cosiddetti Machine Learning Systems, interconnesse secondo un principio inspirato ai processi altamente interattivi del cervello umano. Similmente al sistema nervoso centrale, le reti neurali sono in grado di riconoscere schemi, utilizzare dati e, soprattutto, apprenderne per esempi, così come fa il medico nella fase iniziale della propria attività. Le reti neurali artificiali sono in grado sia di trovare da sole regole sfumate e poco evidenti insite nella base dati sia di eliminare dati superflui o addirittura confondenti riducendo in buona sostanza in modo molto il lavoro di routine del personale medico, permettendo più tempo per la formazione, la ricerca e la cura del paziente. L'uso delle reti neurali è stato proposto in una grande varietà di applicazioni nel campo clinico: per predire l’evoluzione a lungo termine di alcune patologie tumorali o la loro risposta a terapie particolari, per effettuare diagnosi complesse evitando esami invasivi o molto costosi, per determinare in tempo reale l’occorrenza di fenomeni difficilmente prevedibili con tecniche tradizionali come le aritmie cardiache, solo per fare qualche esempio. Nel caso di dati di laboratorio esistono pochi ma qualificati esempi di software applicativi disponibili anche in remoto sul WEB basati sulla elaborazione di alcuni analiti ( es. PSA, fostatasi alcalina ) associati a poche informazioni cliniche in cui reti neurali addestrate predicono la presenza di un tumore maligno ( in questo caso cancro prostatico) con alto grado di accuratezza. L’enorme differenza fra le reti neurali ed i sistemi tradizionali è insita nel fatto che le reti neurali imparano dal esempi, senza esigenza di regole prestabilite (in quanto stabiliscono automaticamente le loro proprie regole al termine della fase di addestramento), mentre i sistemi tradizionali seguono i programmi rigidi precedentemente preparati. La rivoluzione culturale offerta dalla reti neurali per la medicina predittiva è così riassumibile: • Sfruttano una nuova matematica complessa, che meglio si adatta alla complessità inerente ai sistemi biologici. • Non hanno particolari limitazione nella quantità e qualità dei dati da trattare. • Riproducono l’interazione dinamica di fattori multipli permettendo lo studio della complessità delle malattie croniche. • La validità interna della loro modellizzazione è assicurata da protocolli di validazione molto rigorosi. • Permettono di trarre delle conclusioni su base individuale e non come andamento medio fornendo così le basi per l’attuazione della cosiddetta “precision medicine”.

Titolo: La medicina di precisione, realtà o utopia? (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Lettura magistrale al Convegno MD/PhD Day, Sala Napoleonica Università Statale, 3 Febbraio 2017

Titolo: Disturbo dello spettro autistico: ruolo dei fattori ambientali (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Master Gestalt su autismo, Milano, 21 Aprile 2017

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La ricerca sui fattori di rischio ambientali nell’autismo sta attirando l’attenzione dei principali gruppi di ricerca mondiali con investimenti incredibilmente elevati. La drammatica escalation della malattia (che si ritiene reale e non dovuta ad un miglioramento delle capacità diagnostiche) fa ritenere poco probabile un ruolo primario della genetica e rende plausibile il ruolo della tossicità ambientale in interazione con una predisposizione genetica complessa. Negli ultimi 50 anni sono stati sintetizzati decine di migliaia di nuovi composti chimici (negli USA >80.000 sostanze commercializzate). Molti di questi hanno garantito un miglioramento dello stato di salute infantile (disinfettanti dell’acqua potabile, antibiotici, chemioterapici, etc.) Molti altri hanno compromesso pesantemente l’ambiente (amianto; piombo nei carburanti, pesticidi organofosforici, bifenili policlorurati, clorofluorocarboni ozono destruenti,etc.) 3000 di questi sono prodotti in quantità elevate e pervadono l’ambiente di vita (chiamati High Production Volume-HPV Chemicals) Alcune centinaia di queste sostanze sono ritrovabili routinariamente nel sangue e nelle urine di tutti gli abitanti e nel cordone ombelicale dei neonati. Solo il 50% di queste sostanze sono state sottoposte a tests tossicologici. Gli inquinanti ambentali maggiormante chiamati in causa per l’autismo sono: -Idrocarburi poliaromatici (PAHs): Molti studi hanno riportato un associazione tra esposizione prenatale all’inquinamentto dell’aria e disordini del neurosviluppo tra cui anche autismo. I risultati non sono tuttavia univoci per una serie di problemi metodologici -Piombo: Questo metallo pesante si trovava nella benzina, ma ancora oggi è diffuso nell'ambiente. molti studi riportano una associazione tra esposizione al piombo e deficit di sviluppo cognitivo. per quanto riguarda l'autismo esistono solo dei case reports. -Mercurio: in letteratura esistono un centinaio di studi che hanno verificato la possibile relazione tra esposizione ambientale al mercurio e insorgenza di autismo. Il 74% degli studi suggerisce che il mercurio sia un fattore di rischio per l'autismo con effetti diretti e indiretti. -Policlorobifenili ( PCB )I policlorobifenili, noti spesso con la sigla PCB, sono una classe di composti organici la cui struttura è assimilabile a quella del bifenile i cui atomi di idrogeno sono sostituiti da uno fino a dieci atomi di cloro. La formula bruta generica dei PCB è C12H10-xClx. Sono considerati inquinanti persistenti dalla tossicità in alcuni casi avvicinatesi a quella della diossina.Si tratta di composti molto stabili, ininfiammabili, non conduttori dell’elettricità, oli dielettrici perfetti per i grandi trasformatori in grado di scongiurare incendi che ostacolavano l’efficienza dell’industria elettrica; non solo, manifestavano anche un forte potere adesivo per colle, vernici, pesticidi, inoltre si prestavano come additivi negli oli lubrificanti, come liquidi per scambiatori di calore, etc. In uno studio pubblicato nel 2016 si è osservata una chiara relazione tra esposizione gravidica a una serie di PCB e rischio di autismo nel nascituro -Polibifenili bromurati (PBDE). I ritardanti di fiamma bromurati sono composti usati per evitare o ritardare l'estendersi di fiamme in caso di incendio. Questi composti sono comunemente utilizzati in molti settori industriali tra cui quello tessile, elettronico e per la produzione degli imballaggi di plastica. Nonostante il termine indichi un gruppo molto vasto di composti, le sostanze comunemente usate nel passato e/o tuttora in uso sono i polibifenili bromurati (PBB), parenti stretti dei PCB divenuti famosi per aver contaminato i polli belgi, i difenileteri polibromurati (PBDE, o difenilossidi polibromurati PBDO), l'esabrociclododecano (HBCD), ed il tetrabromobisfenol-A (TBBP-A). I rischi ambientali e sanitari di PBB, PBDE e HBCD hanno portato ad un de facto del loro uso a livello europeo, mentre per il TBBP-A le produzioni sono tuttora in aumento. I ritardanti di fiamma bromurati sono composti estremamente stabili e tendono a legarsi alla materia grassa e, nonostante molti di questi siano molecole "ingombranti" troppo grandi per accumularsi negli organi, esistono chiare dimostrazioni scientifiche che indicano che gli organismi che le assumono sono comunque in grado di assimilarli.questi composti sono in grado di predisporre all'autismo attraverso un danno mitocondriale. -Pesticidi organofosfati (OP) e Insetticidi organoclorurati: per queste clsssi lo studio Charge condotto in California ha inequivocabilmente dimostrato un ruolo importante con un aumento lineare del rischio a seguito di esposizione durante la gravidanza. -Disruttori endocrini ( Ftalati): Gli ftalati sono una famiglia di composti chimici usati nell'industria delle materie plastiche come agenti plastificanti, ovvero come sostanze aggiunte al polimero per migliorarne la flessibilità e la modellabilità. Diversi studi dimostrano la presenza di livelli urinari di metaboliti di ftalati più elevati nei soggetti autistici rispetto ai controlli.

Titolo: Machine learning systems and precision medicine: a conceptual and experimental approach to single individual statistics (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminar at Colorado-Denver University, October 24th 2017

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Abstract: The translation of precision medicine in clinical practice will depend mostly from the possibility to make statistical inference at individual level, exactly positioning a new case in the taxonomy space (diagnosis) or in the time space (prognosis). As matter of the fact clinical epidemiology and medical statistics have not been suited to answer specific questions at the individual level. They focus on groups of individuals and not on single individuals. Classical statistics by definition needs samples to work, and samples by definition are always greater than one. This explains why for traditional statistics the single individual is a sort of moving and vague target to intercept. The objective of this paper is to show the feasibility of the use of potent machine learning system developed at Semeion Institute in approaching the problem of single individual statistics in a consistent and sound way Three cases studies relevant to different unsupervised machine learning systems are shown: a) the use of Self Organizing Maps to determine the confidence interval of a quality of life scale total score in seven new individual subjects having a group of 1000 individuals as reference data set; b) the use of the “Pick and Squash Tracking” (PST) evolutionary algorithm to cluster and discriminate patients affected by Barrett disease from those affected by simple gastroesophageal reflux disease, c) the use of Auto-CM system, a fourth generation artificial neural network, to map individual patients with and without acute myocardial infarction on the basis of genetic, clinical traits and classical risk factors. The case studies show how is possible by feeding the patient data into machine learning systems which are able to map the patient as an “hyperpoint” in a multidimensional space where the patient variables are the coordinates and to measure his “distance” or more simply his similarity with other patients of whom the target of interest ( diagnosis, prognosis or response to a certain treatment) is already known. In other words with a large data set it is theoretically possible to find individuals within the original population who are closest to our subject according to all descriptive parameters. The three methods prove to be reliable and easily applicable to real world examples in term of readability, accuracy and reproducibility. The confidence interval related to seven new cases in the first case study ranged between 2.5 and 4.1 in six cases ( scale range 0-110) and resulted not calculable in the seventh allowing the clinician to identify easily the outlier. The accuracy of the map projection in the second case study allowed a very good discriminant clustering of the two diagnostic groups (94% accuracy). In the third case study the overall accuracy of clustering obtained by Auto-Cm system resulted to be 93%.The conceptual advantages obtainable are explained. Conclusions: Machine learning systems have the potential to allow the real translation of precision medicine philosophy in the real world

Titolo: Neural networks in TIME-A study data analysis (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: MUSICOTERAPIA e RICERCA: IL PROGETTO TIME-A Tirrenia , 4 Novembre 2017

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Abstract: Background: Music therapy (MT) may facilitate skills in areas affected by autism spectrum disorder (ASD), such as social interaction and communication. The TIME-A study (Bieleninik et al. JAMA 2017) examined the effect of improvisational MT on generalized social communication skills of children with ASD and represents the largest randomized controlled trial of MT for ASD. In this assessorblinded trial of 364 children aged 4-7 years across nine countries worldwide, those assigned improvisational MT, where trained music therapists sang or played music with each child, attuned and adapted to the child’s focus of attention, to help children develop affect sharing and joint attention. The proportion of responders to MT, defined as having improved ADOS social affect score after 5 months, was 52%. Objectives: The availability of this large data set gives the possibility to assess the determinants of the response to MT by analyzing the baseline profile of 165 subjects randomized to improvisational MT. By using advanced machine learning systems, we are able to develop a semantic connectivity map of the factors associated with response to the therapy with the aim to derive possible new insights in interpretation of trial results. Methods: Data of the TIME-A study were re-analyzed with a special kind of unsupervised artificial neural network (Auto-CM). Auto-CM produces a semantic connectivity map in which the matrix of connections, visualized through a minimum spanning tree filter, takes into account nonlinear associations among variables and captures connection schemes among clusters. In this way, the patient state can be viewed as an hyperpoint in a “multimorbidity space” in which each dimension corresponds to a quantitative phenotype. Results: In the semantic map(fig.1), male gender was directly linked to response; age over 5 years and presence of mental retardation were linked with response through male gender followed by ADOS score above 14 and verbal ability. Concomitant treatments such as sensory-motor therapy, speech and language therapy, behavioral and educational interventions, as well as therapeutic leisure activities all pointed to the non-response node. A further reanalysis performed in the trial data set confirmed a completely different trend in response rate between the non-MT arm and MT arm. In the first subgroup the total number of hours in concomitant treatment was not correlated with difference in response rate (response rate in < 40 hours/month and > 80 hours/ month of concomitant treatment equal to 50% and to 54% respectively) while in the second group a marked difference in response rate was evident (response rate in < 40 hours/month and > 80 hours/ month of concomitant treatment equal to 66% and to 40% respectively). Conclusions: Response to MT depends on a complex interaction of variables. The prototypical responder to MT, as appears from TIME-A study data set, is a male child able to speak, with ADOS-SA over 14, age over 5, and mental retardation. Excess of concomitant treatments seems to interfere with response to improvisational MT

Titolo: Precision medicine: an help from complex systems and Fermi Mathematics (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: Fiflty Anniversary Quality & Quantity Journal, Bologna, November 17th

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The problem of translation of Evidence Based Medicine to the single individual for precision medicine is huge. An individual patient is not the average representative of the population. Rather he or she is a person with unique characteristics. An intervention may be effective for a population but not necessarily for the individual patient. The recommendation of a guideline may not be right for a particular patient, and implementing the recommendation will not necessarily mean a favorable outcome. Generally speaking predictive models proved to be accurate in groups statistics can dramatically fail when applied to the single individual. The degree of confidence for a model that in average has an accuracy rate of 80% at a group level, when applied to a single subject can drop substantially. Suppose that a predictive model for diagnostic or prognostic classification has been developed and validated in a study data set and that it allows an overall accuracy of 80%. Suppose that the confidence interval of this predictive rate is 5% ( 75%-85%).We now assess a group of new subjects with our tool. We can reasonably expect to make classification mistakes in the order of 20 ± 5%. In other words 20 ± 5 out of 100 new patients would be misclassified. No way to tell who are those patients. A possible way to overcome this problem would be to use several independent classification models which make different errors whilst retaining a similar average predictive capacity. Machine learning systems and Artificial Neural Networks in particular allow this. In the early 1930s Enrico Fermi, developed and frequently utilized statistical random sampling anticipating the Monte Carlo method that we know of today. Fermi did not record or publish this process. As Enrico Fermi stated "If you cannot multiply the single individual, multiply the statistics acting on single individual". This means to classify single individual with multiple non isomorphic statistics. Examples of this methodology are shown, where sometimes the individual is classified by part of the trained systems as belonging to one class and by the other part of systems as belonging to another class. It is interesting to note that be able to be confidently uncertain is undoubtedly part of precision medicine. After all in the worst situation it is better to be precisely uncertain than imprecisely uncertain, as happens commonly today in clinical practice.

Titolo: Medicina di Precisione: utopia o realtà (2017)

Autore: Enzo Grossi

Info: A cura di Villa Santa Maria e Università degli Studi di Milano Bicocca - Corso di Laurea in Fisioterapia

Titolo: Handle with Care - Strategie per prevenire e non soccombere ai disturbi del comportamento (2017)

Autore: Matteo Ghezzi, Arianna Biancofiore, Sara Tassone, Daniele Donati, Eleonora Castagna

Info: Como, 14 febbraio - 11 marzo 2017

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Servizio di formazione e consulenza ad insegnanti della scuola primaria, secondaria di I e II grado; Corso di formazione organizzato in collaborazione con Centro di Supporto Territoriale NTD (CTS), e Ufficio Scolastico Regionale Ambito Territoriale di Como. Programma MARTEDÌ 14 FEBBRAIO: incontro rivolto agli Insegnanti della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria; Relatori: Dr. Daniele Donati-Pedagogista Clinico- Docente Università dell’Insubria, Facoltà di Medicina, Corso di Laurea in Educazione Professionale – Responsabile sede di Oggiona con Santo Stefano (Va), VSM; Dr. Matteo Ghezzi- Psicologo Clinico, sede di Tavernerio, VSM; Dr.ssa Sara Tassone- Educatrice Professionale, Responsabile Servizio Educativo e Didattica Specializzata sede di Tavernerio, VSM; Dr.ssa Eleonora Castagna- Terapista della Neuropsicomotricità dell’Età Evolutiva, Responsabile Terapisti della Riabilitazione sede di Tavernerio, VSM; MARTEDÌ 21 FEBBRAIO: incontro rivolto agli Insegnanti di Scuola Secondaria di I grado; Relatori: Dr. Daniele Donati-Pedagogista Clinico-Docente Università dell’Insubria, Facoltà di Medicina, Corso di Laurea in Educazione Professionale – Responsabile sede di Oggiona Con Santo Stefano (Va), VSM; Dr.ssa Susanna Vanetti- Psicoterapeuta Psicoanalitica dell’Adolescente e del Giovane Adulto, Terapeuta EMDR(Eye Movement Desensitization and Reprocessing); MARTEDÌ 28 FEBBRAIO: incontro rivolto agli Insegnanti di Scuola Secondaria di II grado; Relatori: Dr. Daniele Donati-Pedagogista Clinico-Docente Università dell’Insubria, Facoltà di Medicina, Corso di Laurea in Educazione Professionale – Responsabile sede di Oggiona Con Santo Stefano (Va), VSM; Dr.ssa Susanna Vanetti- Psicoterapeuta Psicoanalitica dell’Adolescente e del Giovane Adulto, Terapeuta EMDR(Eye Movement Desensitization and Reprocessing) SABATO 11 MARZO: incontro rivolto a tutti gli Insegnanti e ai Dirigenti dal titolo: La responsabilità civile e penale del personale scolastico a fronte di comportamenti ad alta instabilità clinica. Relatori: Avvocato CAMILLA CEPELLI- Avvocato cassazionista del Foro di Milano, Avvocato STEFANIA FARNETANI- Avvocato cassazionista del Foro di Milano, Avvocato PAOLA ZANOTTI - Avvocato cassazionista del Foro di Milano.

Titolo: Disturbi dello sviluppo infantile: riconoscimento precoce e prevenzione (2017)

Autore: Gaetana Mariani, Enzo Grossi

Info: Il benessere dei bambini e dei loro genitori, BCC dell’Alta Brianza, Alzate Brianza, 23 marzo

Titolo: Cura e Ricerca a Villa Santa Maria: bilancio delle attività del 2016 e prospettive future (2016)

Autore: Enzo Grossi

Info: Pinacoteca di Como, 16 Dicembre 2016

Titolo: La bellezza come metodo: dall’arte alla ricerca sull’autismo (2016)

Autore: Enzo Grossi

Info: Villa Panza, 13 Dicembre 2016

Titolo: La bellezza come metodo: insight dalla ricerca (2016)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminario di studio "Le Qualità Relazionali del Disturbo dello Spettro Autistico" organizzato dall'Istituto di Gestalt; Milano, 3 novembre 2016

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In un mondo dominato dalla economia e dalla finanza la bellezza spesso è ritenuta secondaria o addirittura inutile. In realtà per molti filosofi, scrittori e scienziati vale esattamente l’opposto. Scriveva infatti Platone: “Se mai un momento merita di essere vissuto, è quello che si vive quando si contempla la bellezza in sé”. In effetti la bellezza e l’arte hanno avuto in tutte le società una presenza assai rilevante, tanto da spingere un pensatore ribelle sempre alla ricerca della verità come Fëdor Dostoevskij ad affermare: “Sappiate che l’umanità può fare a meno degli Inglesi, che può fare a meno della Germania, che niente è più facile per lei che fare a meno dei Russi, che per vivere non ha bisogno né di scienza né di pane, ma che soltanto la bellezza le è indispensabile, perché senza bellezza non ci sarà più niente da fare in questo mondo…. La bellezza salverà il mondo! » Una delle menti scientifiche più brillanti del XX Secolo, il fisico quantistico Paul Dirac, era pronto a trasferire questo concetto in campo matematico, affermando: C'è solo una roccia che può sopravvivere a ogni tempesta e alla quale ci possiamo aggrappare strettamente: l'idea che le leggi fondamentali della Natura siano espresse da una teoria matematicamente bella”. Mai, prima di lui, il ruolo della bellezza era stato così centrale nella storia dell'impresa scientifica. Come scrive Freeman Dyson: "Perché un elettrone dovrebbe preferire un'equazione bella a una brutta? Perché l'universo dovrebbe danzare sulla musica di Dirac? Con il suo stile di scoperta, Dirac ha formulato queste domande in maniera più nitida di chiunque altro. Ancor più di Newton e Einstein, egli usò il criterio di bellezza come un modo per trovare la verità". Ci dobbiamo quindi domandare perché l’apprezzamento di realizzazioni “belle” resiste di generazione in generazione per millenni, anche in culture tra loro molto diverse. Se allora attribuiamo tanto “valore” (culturale, sociale, economico) al possesso ed alla fruizione di un prodotto “bello”, quali sono le basi neurologiche di questo “valore”? Recenti studi realizzati utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno dimostrato come l’arte stimoli nel nostro cervello alcune aree cerebrali coinvolte nella sensazione di ricompensa e benessere, generando così una risposta biochimica molto simile a quella misurata durante l’innamoramento. Questi risultati testimoniano come il piacere estetico, il desiderio ed il benessere siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico, e suggeriscono come l’arte e la partecipazione culturale possano essere di beneficio contro l’ansia e la depressione. Una mole notevole di letteratura scientifica sostiene che l’esposizione all’arte in senso generale è in grado di non solo di influenzare positivamente lo stato di benessere individuale ma addirittura di migliorare la spettanza di vita. In uno studio condotto pochi anni or sono nella città di Milano da Fondazione Bracco, in una scala ipotetica dei fattori maggiormente determinanti il benessere psicologico percepito, le attività culturali si attestavano al secondo posto, subito dopo lo stato di salute, e si rivelavano essere sostanzialmente più importanti di categorie come l’età, il reddito, l’educazione, il genere, o il tipo di impiego, che hanno sinora ricevuto un’attenzione considerevolmente maggiore nella letteratura di settore. Tra le attività culturali più potenti la fruizione dell’arte nel contesto dei musei si attesta ai primi posti sia nei maschi che nelle femmine, superando altri tipi più popolari di partecipazione culturale, quale cinema, teatro, concerti, etc. In effetti i più grandi musei americani da diversi anni hanno messo in atto un programma di sostegno rivolto ai disabili mentali attraverso l’arte. Il MoMa ad esempio dedica il giorno di chiusura a progetti di tutoring di pazienti malati di Alzheimer, mentre il Metropolitan si sta dedicando ai bambini autistici. Con opportuni metodi di rilevazione è possibile dimostrare che il senso di wellbeing aumenta in questi soggetti a seguito di una visita ad un museo. E’ quello che abbiamo avuto la possibilità di osservare in un gruppo di 12 bambini seguiti a Villa Santa Maria a seguito di una visita al Museo Egizio di Torino. Il loro stato di benessere psicologico è migliorato in maniera significativa. E’ notevole il fatto che l’esposizione ad un ambiente arricchito si è dimostrata in grado di determinare modifiche neurochimiche, strutturali e neurofisiologiche nel cervello e incrementare la plasticità sinaptica specie nell’ippocampo. La neuroestetica, una disciplina scientifica relativamente recente, offre le basi razionali per capire come l’arte e la partecipazione culturale aumentino la resilienza allo stress proteggano da ansia e depressione e malattie degenerative. Il cervello umano contiene migliaia di miliardi di connessioni neuronali, chiamati sinapsi, il cui modello di attività controlla tutte le nostre funzioni cognitive. Queste connessioni sinaptiche sono dinamiche e in continuo cambiamento nella loro forza e proprietà, e questo processo di plasticità sinaptica è essenziale per l'apprendimento e la memoria. Le alterazioni nei meccanismi di plasticità sinaptica sono ritenuti responsabili di deficit cognitivi multipli, come l'autismo, la malattia di Alzheimer, e diverse forme di ritardo mentale. Studi recenti hanno dimostrato che la stimolazione cognitiva è in grado di stimolare la creazione di nuove sinapsi con effetti benefici sulla patologie, come quelle citate, caratterizzate proprio da perdita di sinapsi. La maggior parte delle ricerche condotte finora in campo neuroestetico ha affrontato lo studio dell’attività cerebrale associata all’esperienza estetica durante la percezione di stimoli visivi, come opere pittoriche , e uditivi, come l’ascolto di brani musicali. Il pioniere della Neuroestetica Semir Zeki, Professore di Neuroestetica all’University College di Londra, ha condotto una serie di studi in cui veniva chiesto ai partecipanti di giudicare esteticamente immagini di opere d’arte e brani musicali. I risultati di queste ricerche hanno dimostrato che soltanto l’attività della corteccia orbitofrontale aumenta sia durante l’osservazione di dipinti belli per l’osservatore sia durante l’ascolto di musiche preferite. Anche equazioni matematiche particolarmente belle per un matematico attivano lo stesso centro, il centro della bellezza. Paul Dirac quindi aveva proprio ragione. Un area molto contigua a quella della bellezza è quella della felicità. “La bellezza è una promessa di felicità” diceva Stendhal, che aveva sperimentato su si sé l’effetto potente dell’esposizione ad opere d’arte sublimi. Come dimostrano alcuni recenti studi di neuroimaging condotti da scienziati giapponesi, l’area cerebrale che viene attivata dalla percezione di felicità, è contigua al centro della bellezza di Zeki. Questi dati a favore di una profonda connessione tra bellezza e felicità, sono in linea con una serie di evidenze di tipo clinico secondo le quali la visita a musei, pinacoteche, la fruizione di concerti, gallerie d’arte, etc. influenzano il benessere individuale in modo sostanziale, e ad una serie di studi epidemiologici secondo i quali le persone con un elevato grado di partecipazione culturale vivono più a lungo. Ma cosa allunga la vita? Il bello o la felicità che il bello fa percepire? In generale la letteratura contiene diversi studi (compresi studi clinici) che sembrano fornire chiare e solide evidenze sul fatto che la partecipazione alle attività culturali abbia degli effetti benefici sulla salute anche attraverso l’aumento della percezione di benessere psicologico. Si tratta quindi di meccanismi complessi che sono oggetto di studi anche sofisticati. Alla domanda “la felicità allunga la vita?” ha dato peraltro una risposta positiva convincente lo psicologo americano Ed Diener, considerato uno dei guru in tema di wellbeing. In una famosa rassegna scientifica riguardante 23 studi longitudinali condotti in diverse parti del mondo su benessere soggettivo e mortalità, con oltre 300.000 individui studiati, Diener ha messo in evidenza un chiaro effetto protettivo sulla salute esercitato da uno stato elevato di benessere soggettivo, con un guadagno anche di 10 anni di vita per chi ha la fortuna o la capacità di essere felice. Siamo nel campo fertilissimo della Positive Psychology, disciplina in forte espansione secondo la quale il segreto del benessere psicologico non sta solo nella componente edonica delle esperienze piacevoli ma anche e soprattutto in quella eudaimonica, ovvero nel dare significato e senso a queste esperienze attraverso la cultura e lo sviluppo di competenze. Come afferma Csikszentmihalyi, un altro guru della positive psychology, la felicità non deriva dalla fortuna o dal caso e non è determinata da eventi esterni al di fuori del nostro controllo, ma è strettamente legata alla nostra volontà e a come ognuno di noi interpreta gli eventi che accadono e le esperienze che compie. La felicità è quindi “una condizione innaturale” che ha bisogno di essere generata e mantenuta. Cultura e salute vanno quindi a braccetto. Dal punto di vista neurobiologico l’attivazione esercitata dal binomio bellezza-felicità dei circuiti cerebrali della ricompensa e del piacere si traduce in una inibizione del rilascio di cortisolo dalla ghiandola surrenale. Il cortisolo è l’ormone dello stress e la sua cronica increzione è responsabile di una serie di conseguenze negative sull’assetto neuronale, in particolare dei neuroni dell’ippocampo, struttura che è la prima ad ammalarsi nella malattia di Alzheimer. Studi condotti recentemente in Inghilterra hanno messo in evidenza come una esperienza culturale significativa sia in grado di ridurre i livelli salivari di questo ormone, biomarker dello stress. Queste evidenze sono state ora confermate da uno studio coordinato da chi scrive che si è svolto presso il santuario di Vicoforte nell’aprile 2016 e di cui c’è stato un ampio eco sulla stampa. Scopo dello studio verificare infatti l’impatto psicologico di una esperienza sublime come la salita alla cupola di Vicoforte in un gruppo di appassionati andando a misurare con opportune scale la sensazione di wellbeing subito prima e subito dopo questa esperienza e correlando il benessere percepito alla modificazione dei livelli di cortisolo salivare, noto biomarker dello stress. Hanno partecipato allo studio 99 soggetti di età compresa tra 19 e 81 anni, (49% femmine; 51% maschi) provenienti in gran parte dalla provincia di Cuneo. Il gruppo di studio era caratterizzato da un livello di educazione medio-alto ( 42% laureati); da una attività lavorativa prevalentemente di concetto (71% definibili come white collar) e da un indice di partecipazione culturale discreto . La rilevazione del loro stato psicologico attraverso uno strumento di misurazione validato internazionalmente prima e dopo l’esperienza di salita alla cupola ha messo in evidenza un netto incremento del loro benessere percepito, superiore al 40%, con un valore della scala analogico-visiva che passava da 58.7 a 81.5, differenza questa altamente significativa dal punto di vista statistico. Detto in altri termini, oltre il 90% dei partecipanti dimostrava oggettivamente al test di sentirsi molto meglio al termine della esperienza. Le determinazioni di laboratorio, effettuate presso il Laboratorio centrale dell’Ospedale santa Croce di Cuneo, un centro altamente qualificato, hanno confermato in pieno le aspettative: il livello medio di cortisolo si è ridotto di oltre il 60% ( da 22.8 a 8.7 microgrammi/decilitro). La riduzione si è osservata sia in occasione delle salite mattutine che pomeridiane. Le modificazioni sia del livello di benessere che del cortisolo salivare sono risultate leggermente più evidenti nelle donne rispetto agli uomini e questo conferma dati già raccolti dal nostro gruppo in altri contesti a conferma di una maggiore sensibilità femminile alle esperienze estetiche e artistiche. In conclusione vi è un enorme interesse sul potenziale impatto dell’arte e della bellezza e più in generale della partecipazione culturale sulla salute umana. L’esposizione alla bellezza attraverso meccanismi «neuroestetici» e psico-sociali promuove il benessere psicologico e la salute cerebrale creando le basi per nuove politiche di welfare. Conseguentemente le politiche che puntano a promuovere l'accesso culturale possono essere considerate come politiche per la salute.

Titolo: Stereotipie nei disturbi dello spettro autistico (2015)

Autore: Franco Vanzulli, Beatrice Vescovo, Elisa Caminada

Info: Seminario presso Villa Santa Maria, 22 ottobre 2015

Titolo: Malattie neuropsichiatriche infantili e complessità (2015)

Autore: Enzo Grossi

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Quando parliamo di complessità a cosa ci riferiamo? Allo stato di salute di un singolo individuo? Alla “biodiversità” di un gruppo di individui affetti da un certo tipo di malattie? Alle caratteristiche di una certa patologia? Alla gravità di una certa patologia? Alla difficoltà di mettere in relazione gli elementi di una certa patologia? Per comprendere patologie complesse bisogna tener presente: che si tratta di processi e non di stati; che questi processi seguono regole così complesse da far apparire il loro comportamento in molte circostanze casuale; che le regole che guidano questi processi , vengono create dinamicamente e dinamicamente si modificano; che l’intera dinamica del processo è il risultato del negoziato continuo tra la generalità del processo e la singolarità del contesto nel quale questo si manifesta.

Titolo: Il disagio giovanile: determinanti sociali e ambientali, screening, prevenzione (2015)

Autore: Enzo Grossi

Info: Seminario presso Villa Santa Maria, 18 Giugno 2015

Titolo: Parlare in pubblico (2014)

Autore: Enzo Grossi

Info: Villa Santa Maria, 29 Aprile 2014

Titolo: Come si prepara una presentazione in PowerPoint (2014)

Autore: Enzo Grossi

Info: Villa Santa Maria, 19 Aprile 2014

Titolo: Genetica e terapia anticoagulante con warfarin. (2014)

Autore: Enzo Grossi

Info: 48° Convegno di Cardiologia 2014; Milano, 22-25 settembre

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Fin’ora gli studi di farmacogenomica hanno evidenziato ben 30 geni coinvolti nel meccanismo d’azione e nel metabolismo del Warfarin; I geni più importanti sono quelli che sovraintendono la funzionalità del citocromo CYP2C9, uno dei membri della famiglia dei citocromi P-450, responsabile del metabolismo di circa il 16% dei farmaci attualmente in commercio e l’enzima VKORC1 All’interno di questi geni sono stati individuati ben 100 SNPs responsabili della variabilità della risposta al farmaco. La ricerca si è focalizzata sullo studio delle varianti genetiche di CYP2C9 e VKORC1 in quanto: -VKORC1 è responsabile del 20-30% della variabilità della risposta al farmaco -CYP2C9 è responsabile del 12% della variabilità della risposta al farmaco Negli ultimi anni, sono stati sviluppatialgoritmi di farmacogenetica per stimare la dose appropriata di antagonisti della vitamina K. vengono presentati i risultati ottenuti dalla applicazione di reti neurali di nuova generazione per predire la dose ottimale di mantenimento di warfarin. Sono stati utilizzati demografici, clinici e genetici data di 377 pazienti trattati con warfarin. Il modello finale di previsione si è basato su 23 variabili selezionate dal sistema Twist® sviluppato dal centro Ricerche Semaion all'interno di una divisione bipartita di records secondo un rigoroso protocollo di trainng e testing. Il modello sviluppato dalle reti neurali ha raggiunto elevata precisione, con un errore medio assoluto di 5,7 mg della dose di mantenimento di warfarin. Nel sottogruppo di pazienti che necessitavano di ≤21 mg e 21-49 mg (45 e 51% della coorte, rispettivamente) l'errore assoluto era 3,86 mg e 5,45 con un elevata percentuale di soggetti in fase correttamente identificato (71% e 73%, rispettivamente).

Titolo: I disturbi del comportamento nei bambini (2014)

Autore: Sara Melli

Info: Convegno La prevenzione corre sul filo; Cernusco sul Naviglio, 20 Maggio 2014

Titolo: Attività di ricerca presso Villa Santa Maria (2014)

Autore: Gaetana Mariani

Info: Convegno L'autiismo ci interroga; Giornata mondiale dell'autismo; Firenze, 2 Aprile 2014

Titolo: Progetto Prevenzione Primaria in Età Prescolare (2014)

Autore: Enzo Grossi; Marina Norsi

Info: presso le scuole della Comunità Ebraica

Titolo: Siamo uomini o microbi? (2014)

Autore: Enzo Grossi ; Vittorio Terruzzi

Info: Auditorium Unindustria, Como, 20 febbraio 2014

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Titolo: Le cure palliative pediatriche (2014)

Autore: Furio Zucco; Carla Longhi

Info: Auditorium Unindustria, Como, 19 marzo 2014

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Titolo: Comunicare la scienza: giornalisti, medici e pazienti tra falsi miti e verità (2014)

Autore: Diego Minonzio; Lucio Lucchin; Enzo Grossi

Info: Auditorium Unindustria, Como, 8 maggio 2014

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Titolo: The challenge of complexity in chronic degenerative diseases: current role of artificial adaptive systems. (2013)

Autore: Enzo Grossi

Info: Italian Association for Research in Amyotrophic lateral Sclerosis (ARISLA) Seminars

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The advancement of knowledge and the process of understanding the nature of the rhythms and the processes that regulate our organism have shown that the complexity and nonlinearity are ubiquitous in living organisms. These rhythms arise from non-linear biological mechanisms that interact with fluctuating environments. These phenomena require us to revise our positions respect causation, risk assessment and therapeutic intervention. Is it possible to assign a cause to an effect when there are multifactorial influences, contextual and non-linear? This seminar will address some basic constructs developed in recent decades on the complexity and the mathematics of complex systems at the base of artificial adaptive systems. They will also be shown examples of applications of these new approaches to the understanding of certain chronic degenerative diseases including ALS.

Titolo: Oltre il funzionamento! Strumenti di assessment dei bisogni di sostegno nella Disabilità Intellettiva (2013)

Autore: Tiziano Gomiero; Luigi Croce

Info: Villa Santa Maria, Tavernerio (Como), 4 marzo 2013

Titolo: Cultura e salute /13 Giugno 2013 Auditorium Unindustria, Como (2013)

Autore: Enzo Grossi

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La cultura è nel nostro Paese considerata generalmente “intrattenimento”, quindi ricondotta al superfluo. Secondo quanto sarà esposto nel seminario l’attività culturale assume invece tutt’altra valenza dimostrandosi un toccasana in grado di prevenire malattie croniche anche gravi, assicurare una maggiore longevità e attenuare gli effetti negativi dello stress cronico sullo stato generale di salute, qui letto e interpretato con un concetto olistico in linea con la nuova interpretazione OMS sulla salute socialmente determinata. Lo studio delle relazioni tra cultura e salute solo negli ultimi anni ha visto una notevole crescita di interesse dopo la pubblicazione di alcuni studi epidemiologici, frutto di osservazioni prolungate nel tempo di campioni rappresentativi di popolazione generale, che hanno dimostrato in maniera inequivocabile come l’intensità di fruizione intelligente del tempo libero si associ ad un prolungamento della aspettativa di vita ed alla riduzione di gravi patologie croniche degenerative, come la malattia di Alzheimer o il cancro. L’attività culturale assume quindi una valenza molto importante dimostrandosi un toccasana in grado di prevenire malattie croniche anche gravi, assicurare una maggiore longevità e attenuare gli effetti negativi dello stress cronico sullo stato generale di salute. “Gli sforzi che compiamo nei progetti di ricerca e formazione si devono al fatto che vogliamo per i nostri ospiti la massima attenzione e le migliori cure. I nostri interventi terapeutici sono tra i più innovativi e all’avanguardia offerti sul territorio nazionale” ha commentato la dott.ssa Gaetana Mariani Presidente e Direttore Generale di Villa Santa Maria. “Possiamo avvalerci inoltre di importanti collaborazioni in ambito internazionale, per un continuo e proficuo scambio di informazioni”.

Titolo: Sistemi artificiali adattivi in medicina ; Presentazione dei primi risultati della ricerca promossa dall’Avvocato Olimpio Stucchi nell’ambito del “Progetto Guido”/ 23 maggio 2013, Autitorium Unindustria, Como (2013)

Autore: Massimo Buscema, Centro Ricerche Semeion, Roma

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I sistemi naturali non seguono regole di comportamento fisse e rigide, ma le creano in rapporto al contesto e ai loro scopi. I sistemi naturali apprendono e/o si evolvono, usano, quindi, il tempo come occasione per aumentare la propria complessità informativa. Sono sistemi complessi e non semplicemente complicati. La loro comprensione dipende dalla nostra capacità di capire come gli elementi minimi che li costituiscono interagiscono tra di loro. Queste interazioni formano una rete di connessioni che sviluppandosi fa emergere un comportamento non deducibile dalle interazioni locali dei suoi componenti. I Sistemi Artificiali Adattivi sono una famiglia di strumenti matematici ideati per comprendere la dinamica nascosta dei sistemi naturali, simulandoli e prevedendone i comportamenti.

Titolo: Developmental disorders: fattori genetici, ambientali e ruolo emergente dell’epigenetica/ Villa Santa Maria 9 MAGGIO 2013 (2013)

Autore: Lucia Migliore/ Dipartimento di Ricerca Traslazionale e Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia Università di Pisa

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I disordini dello spettro autistico (Autism spectrum disorders, ASD), sono considerati patologie complesse e rappresentano verosimilmente il risultato di una stretta interazione tra fattori genetici ed ambientali. L’epigenetica studia i meccanismi che controllano l’espressione genica, ed alterazioni dei meccanismi epigenetici sono state associate con molti disordini del neurosviluppo. Poiché le modificazioni epigenetiche possono essere alterate dall’intervento di fattori ambientali, come dieta, farmaci, stress, si ritiene attualmente che gli ASD non siano solo dovuti a difetti genetici congeniti, ma siano anche causati da fattori ambientali, mediante meccanismi epigenetici.

Titolo: I disturbi dello sviluppo: diagnosi precoce, riabilitazione e ricerca. Presidio Ospedaliero Fatebenefratelli e Oftalmico - Corso di Porta Nuova, 23 20121 Milano 25 gennaio 2013 : (2013)

Autore: Marina Norsi ; Enzo Grossi

Info: Norsi: I disturbi dello sviluppo: aspetti clinici e ruolo del pediatra nella diagnosi precoce /Grossi:La ricerca sull’autismo: scenario attuale e prospettive future

Titolo: Una computer science complessa in aiuto allo studio delle malattie complesse dello sviluppo Villa Del Grumello, Como, 1 Dicembre 2013 (2013)

Autore: Enzo Grossi

Titolo: Il Sorriso perduto Fondazione Prysmian, 19 Dicembre 2012 (2012)

Autore: Enzo Grossi

Titolo: La ricerca sull’autismo presso Villa Santa Maria Villa del Grumello, Como 7 Novemnre 2012 (2012)

Autore: Enzo Grossi


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